l’Associazione italiana degli Insegnanti di Geografia (AIIG), sezione Umbria, la Società Geografica Italiana, l’Associazione Onlus “L’Officina del Fantastico” di Spello, l’Accademia Fulginia, in collaborazione con la Biblioteca Jacobilli di Foligno
presentano una riflessione a più voci su
Mezzo secolo e oltre di paesaggio rurale tra cambiamenti e persistenze – Henri Desplanques e le campagne umbre.
Nell’àmbito della Notte Europea della Geografia 2021, sulla base del volume di recente uscita, Campagne umbre. Le immagini di una civiltà. Il patrimonio iconografico e l’eredità dell’opera di Henri Desplanques, a cura di David Pieroni, con contributi di Bernardino Sperandio e Maurizio Coccia (coedizione Regione Umbria – L’Officina del Fantastico),
gli autori presenteranno il patrimonio iconografico lasciato in eredità dal geografo francese Henri Desplanques alla fototeca dell’Assemblea legislativa della Regione Umbria (296 diapositive scattate tra il 1953 e il ’73 e in parte utilizzate per la celebre opera Campagne umbre, edita nel 1969), a partire dal quale poter leggere cambiamenti e persistenze intercorsi nel paesaggio umbro in oltre mezzo secolo.
Ne discutono: David Pieroni, Bernardino Sperandio, Diego Tordoni Modera: Maurizio Coccia
La copertina del volume curato da David Pieroni, con contributi di Bernardino Sperandio e Maurizio Coccia (coedizione Regione Umbria – L’Officina del Fantastico).
Tra i molti contributi che Bellomo ha riservato al Divino Poeta, vogliamo segnalare l’edizione della Commedia predisposta per la Einaudi di Torino. Dopo il volume sull’Inferno (2013), aveva iniziato quello sul Purgatorio (2019, postumo, completato da Stefano Carrai). La morte lo ha colto prima di terminare il lavoro di edizione di questo e del Paradiso.
Le copertine dei due volumi della Commedia di Dante, curati da Saverio Bellomo, pubblicati da Einaudi.
Con l’Accademia Fulginia, il Centro di ricerche Federico Frezzi e l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, sezione Umbria.
MARCO DA FULIGNO D[octor] ET P[hilosophus] EXC[ellentissimus]
Fresca di stampa, la nuova pubblicazione del Centro di ricerche Federico Frezzi di Foligno: “La Frottola de’ cento Romiti di Marco Rasilio da Foligno”.
Si tratta dell’ultima impresa editoriale di Elena Laureti, già nota per altre operazioni di recupero di significative opere dell’Umanesimo italiano (primo tra tutti il Quadriregio di Federico Frezzi). L’Autrice, non solo ripropone il testo poetico dell’autore folignate corredato da un apparato di note, a dir poco, enciclopedico, ma offre anche un insieme di interventi di alto profilo scientifico (espressione delle competenze presenti tra i soci dell’Accademia Fulginia) per approfondire l’autore e la sua opera. Il significativo valore culturale dell’opera è ulteriormente accresciuto dalla qualità grafica ed editoriale del libro, frutto della professionalità di Michelangelo Spadoni, cui si deve anche l’inserto inconografico a colori che riproduce 24 tavole di Theatrum sanitatis (manoscritto della Biblioteca Casanatense di Roma).
Il libro è stato presentato il 3 febbraio 2021 presso la Biblioteca Lodovico Jacobilli di Foligno in diretta streaming sul canale Youtube della biblioteca. Con Antonio Nizzi, direttore della Jacobilli, Elena Laureti e Paola Tedeschi.
La recensione dell’opera sul n. 1 (gennaio 2021) di Foligno, bollettino della Pro Foligno, ad opera di Maurizio Coccia, scaricabile qui in pdf.
La Frottola de’ cento Romiti, scritta da Marco Rasilius (Foligno, metà sec. XV – t 1508), è una narrazione in versi di un’esperienza soprannaturale, ambientata in un virtuale mondo-altro, cristiano e pagano insieme: un affastellamento di parole italiane, latine, dialettali, di neologismi, accozzaglia di suoni in forma di parole mai udite, elencazioni di nomi di pietre magiche, nomi di piante taumaturgiche, unite dai ritmi dei versi dissimili nel numero delle sillabe: un genere burlesco che si inserisce a pieno nel clima culturale del Rinascimento italiano. L’Autore, che si dichiara poeta, medico, filosofo, compone, oltre a La Frottola de’ cento Romiti, sonetti, egloghe, strambotti, rispetti d’amore, capitoli d’amore, pastorali, epistole. Degni di particolare nota l’Epistola scritta per Elisabetta Gonzaga, vedova di Guidubaldo da Montefeltro e il poemetto intitolato La conversione di santa Maria Maddalena, e La vita di Lazzaro, e di Martha, in ottava rima, historiata; il testo trae ispirazione dalle Sacre Scritture e dai Vangeli apocrifi. Segnalate a nome di Marco l’operetta in latino Ordinationes divini Officij totius anni, edita, e due opere inedite: Lamento o Pianto della Madonna e la commedia Cercina.
Per approfondire la conoscenza di Marco Rasilio un estratto del saggio di Elena Laureti (pp. 23-25) – scaricabile in pdf qui.
La Guerra dei Virus è una fiaba scritta da Carla Barberi Glingler e da Lei stessa illustrata nascondendosi dietro/dentro lo pseudonimo di Kattabei; come si vede, in copertina si dà la datazione editoriale Primavera 2020, ma indica la fase del concepimento, giacché la fiaba è stata stampata dall’Unione Tipografica Folignate nell’Agosto, ed è pervenuta al Magistero Accademico all’inizio di Settembre.
Abbiamo atteso il ciclo festivo a cavallo del 2021 per segnalare la preziosa operina a quanti seguono le nostre iniziative informative, allo scopo di renderla un mezzo per formulare gli Auguri più sinceri a tutti gli Accademici Fulginei e a tutti gli Amici della Fulginia.
Il librino, ottantanove pagine piacevolissime, è dedicato a Simone Glingler, piccolissimo ma pepatissimo nipotino di Carla; è stato ideato (leggendolo si conoscerà lo spunto di partenza) e realizzato nei mesi di marzo ed aprile, in Primavera appunto, ma pensando al 17 settembre giorno in cui il Bimbo è nato. Il volumetto si compone di due parti. Protagonista della prima è la strega Epidemia la quale, con un potente maleficio, scatena la guerra dei Virus contro l’umanità. Protagonista della seconda parte è Simone, fanciullo che esplora la meraviglia del mondo, nel sogno scoprendo l’armonia della natura, nonché l’importanza dell’amore e della speranza in serena condivisione con le creature della terra. Quando i lettori arriveranno alla pagina 56, pagina-anello di congiunzione/distinzione delle due parti, troveranno la chiave di volta della fiaba, l’intimo nòcciolo problematico.
Scrittura elegante, quella di Carla, Accademica Corrispondente della Fulginia, donna di elevata cultura classica, a suo tempo Docente di conclamata qualità, oggi presidente onoraria di Archeoclub Foligno; “stile essenziale”, scrive Rita Fanelli Marini in Prefazione, la quale aggiunge, “chiaro e adeguato a un bambino e nello stesso tempo ricco e stimolante per un pubblico adulto”. Raffinata iconòloga qual è, Rita osserva le immagini di Carla-Kattabei, e le vede “volutamente semplici e immediate”: esse, infatti, “sostengono la narrazione che offre vari spunti di riflessione in rapporto alla vita quotidiana, dall’approccio con le prime regole scolastiche che sconvolgono ritmi e abitudini, al tenero rapporto affettivo con gli animali di casa tanto importanti nella socialità di un bambino, alla dimensine del gioco e alla forza del sogno nel quale si realizza ogni magìa, alla forza purificatrice della pioggia che prelude all’apparire di uno spettacolare e nitido arcobaleno”.
Immagini di Kattabei, si diceva: è la firma d’arte che la versatile Carla utilizza quando scrive “per gioco usando lo pseudonimo coniato nel ricordo sorridente di un farfugliato balbettìo infantile”. Immagini realizzate “con i materiali più improbabili scovati in scatole e astucci dimenticati da decenni, persino le matite da trucco e il gesso per i ritocchi della muratura”. Che tanta fortuna arrida al piccolo Simone e, come vuole la Nonna Carla, “a tutti i bambini che leggeranno”.
Il sito sul quale si erge l’abbazia di Sassovivo si sta rivelando un prezioso giacimento archeo-medievale. Si giustifica pertanto il titolo “Oltre le Carte” con il quale si dà conto di tale valenza archeologica in due splendidi volumi (2014 e 2019) dovuti all’arte editoriale di Fabrizio Fabbri Editore in Perugia.
Oltre le carte sta per “insieme ed oltre” le membrane pecudine sulle quali, dal 1023 e in seguito per più secoli, uno stuolo di notai redasse gli atti prodotti in quel di Sassovivo dai Monaldi prima e dai monaci benedettini poi; carte che, nonostante la loro consistenza ancora notevole, si tratta di circa 8 mila pezzi, sono purtuttavia residuali di un patrimonio membranaceo e cartaceo dall’entità numerica ben più rilevante; carte sulle quali studiosi di archivistica, codicologia e paleografia stanno cominciando a lavorare di bel nuovo.
Con ciò affiancando gli archeologi attivati dall’Associazione Amici dell’Abbazia di Sassovivo (Foligno, via Sassovivo n. 2, tel. 0742.340499), sodalizio al quale l’Accademia Fulginia dà piena collaborazione scientifica.
Ricerca archeologica e indagine storica s’intrecciano dunque in un percorso comune: ne sono protagoniste le nostre AccademicheMatelda Albanesi, Lia Barelli, Maria Romana Picuti, Roberta Taddei, le quali operano con un nutrito numero di studiose e studiosi valenti.
Recensione di Maurizio Coccia al volume (supplemento n. 17 al Bollettino Storico della Città di Foligno) che raccoglie gli Atti del Convegno di Studi che si tenne in Foligno e in Montefalco nel 2017 durante la VII edizione di Festa di Scienza e di Filosofia.
Pubblicato sul n. 34 del 11 ottobre 2020 (anno 135) della Gazzetta di Foligno (pag. 6).
Il libro “Ricordando Lutero a 500 anni dalla pubblicazione delle Tesi” presenta gli Atti del Convegno di Studi che, a proposito delle “95 Tesi” sulle Indulgenze fatte conoscere nel 1517 dall’agostiniano sassone Martin Luther (1483-1546), si tenne in Foligno e in Montefalco nel 2017 durante la VII edizione di Festa di Scienza e di Filosofia. L’iniziativa fu ideata e coordinata da Boris Ulianich, emerito della Federico II di Napoli e presidente onorario della Fulginia, il quale ha raccolto gli studi in uno dei Supplementi (n. 17) al “Bollettino Storico della Città di Foligno” (ISSN 1121-6425).
In apertura del libro, Lucia Felici, dell’Università di Firenze, illustra il cammino teologico di Luther verso le Tesi dal 1513/14; il motivo, la cosiddetta indulgenza maguntina, che lo spinse ad enunciarle nel ’17; e n’espone i contenuti. Si trattò di una “protesta”: contro gli abusi intorno alle indulgenze, e contro le indulgenze in sé. A sua volta, Franco Buzzi, prefetto dell’Ambrosiana (MI), esamina tre cardini della riflessione teologica di Luther: libertà (evangelica), giustizia (quale dono misericordioso di Dio/Cristo) e croce (Cristo crocifisso/fede salvifica). Specificamente sulla libertà del cristiano scrive Sergio Rostagno, teologo e pastore valdese, il quale verifica la congruenza del pensiero di Luther con due nozioni basilari della teologia cristiana: l’incarnazione della parola di Dio e l’invio dello spirito nel mondo. Questo, che si può considerare il primo segmento degli Atti, si conclude con il contributo della metodista Silvana Nitti, storica del Cristianesimo alla Federico II di Napoli, sul quale torneremo in fine.
L’edizione 2020 dei Primi d’Italia/Festival Nazionale dei Primi Piatti, che doveva tenersi nei giorni 24-27 settembre è stata annullata.
Proponiamo di leggere un bel libro nel quale grani, semole, paste e pastai sono protagonisti a tutto tondo: Maccaroni vermicelli e tagliolini. Paste alimentari a Foligno tra Seicento e Novecento, di cui sono autori i nostri accademici Fabio Bettoni e Bruno Marinelli. Il libro, pubblicato nel 2019, è stato distribuito dall’Editore “Il Formichiere” di Marcello Cingolani, e comincia così:
Che la pasta alimentare fosse conosciuta e consumata in Foligno e dintorni già nel Cinquecento, lo testimoniano tracce documentarie sporadiche ma significative, come il nome, o soprannome, di «maccarone» che portano il padre di Pierdonato di Trevi, il figlio del defunto Pierangelo del villaggio di Fondi tra i monti di Foligno, il nonno di Piergentile di Sebastiano di Bevagna ed il locandiere Simone di Matteo Trabalsochi del villaggio di Valle; la «cocchiara da maccaroni», presente nell’inventario dei beni ereditari di un altro locandiere, Sante alias Guercio di Bernardino, e di quelli del nobile Celio Nuti; e, forse, la «ratta cascio» o «gratta cascio», che figura tra i beni relitti da Lauro Barbati, fratello del celebre poeta Petronio e suocero dell’altrettanto famoso poeta Vincenzo Jacobilli, e tra quelli reperiti in casa del sacerdote Marchesio Orfini. Ed altrettanto familiare doveva essere, quantomeno nella nobile famiglia Rossi, il tipo particolare di pasta nota come «vermicelli», giacché i fratelli Cristiano, Carlo e Francesco Rossi possedevano in comune alcune case e botteghe in Roma nei pressi di piazza del Popolo, due delle quali condotte in locazione proprio da vermicellari.
Il logo della manifestazione folignate
Maccheroni, lasagne e tagliolini figurano nel tariffario dei generi in vendita nelle botteghe dei pizzicagnoli folignati solo nel 1644 (ma non è da escludersi che vi fossero notificazioni precedenti), e, per avere notizia di una prima bottega nostrana in cui la pasta venisse prodotta meccanicamente e posta in vendita, bisogna attendere il 1648. Questo libro vuole fornire un primo approccio d’insieme, e, muovendo appunto dal ’48, si spinge fino agli anni Trenta del Novecento, con ciò attraversando la lunga fase di transizione dalla bottega artigiana, ove produzione e vendita delle paste si combinavano tra loro, alla fabbrica industriale della Ditta Fratelli Pambuffetti della quale facciamo conoscere il profilo al 1938, anno nel quale poteva dirsi concluso il processo di adeguamento alle nuove tecniche produttive e alle relative tecnologie. Duecentonovanta anni di storia filtrati dai profili biografici di una quarantina di pastai, delineati nei contesti famigliari loro, e relativi contorni sociali.
Un volume di 808 pagine, coordinato da Elena Laureti, promotrice del Centro di ricerche Federico Frezzi-Foligno, e Daniele Piccini, italianista dell’Università per Stranieri di Perugia e presidente del Comitato scientifico dello stesso convegno. La pubblicazione si deve all’Editore Longo di Ravenna, tra le più autorevoli case editrici attive nel settore dell’Italianistica. Vi figurano 28 Autori, cui si deve la stesura di 24 contributi, giacché alcuni di essi sono stati redatti a “quattro mani”. Il libro presenta un apparato iconografico di alto livello tecnico, dovuto al grafico editoriale Michelangelo A. Spadoni, il quale si è fatto carico anche dell’imprescindibile indice.
In sintesi, l’opera si articola in aree tematiche.
La prima riguarda Frezzi, i Trinci e Foligno: vi hanno lavorato Jean-Baptiste Delzant, dell’Université de Aix-Marseille, uno dei massimi studiosi del fenomeno signorile in Italia; Carla Frova già in Roma Sapienza, e Marina Soriani Innocenti dell’Università di Pisa, due tra i più noti storici che si occupano delle Università italiane nel Medioevo; il domenicano Carlo Longo, compianto direttore della prestigiosa rivista storica “Archivum Fratrum Praedicatorum”, deceduto senza che potesse rivedere la relazione presentata al Convegno; nonché le nostre accademiche Laureti, Maria Biviglia e Federica Romani.
La sessione di apertura del Convegno il 23 febbraio 2017 nella Sala Convegni di Palazzo Trinci a Foligno. Da sin.: Elena Laureti, Massimo Carcani Bartoli, presidente del Centro Frezzi e Daniele Piccini.
Nella seconda area si affrontano alcuni “nodi” frezziani, riferiti a grandi temi come la teologia delle virtù, la geografia storica, il diritto, la tirannide: ne trattano il domenicano Alberto Viganò, il nostro Maurizio Coccia, Stefano Andres dell’Università di Pisa e i due Fulginei Paola Tedeschi e Attilio Turrioni.
Nella terza area si discute dei “rapporti” di Frezzi con Dante, Fazio degli Uberti e Paolo Regio; ne scrivono: Francesco Scomparin e Cristiano Lorenzi di Ca’ Foscari; il compianto Saverio Bellomo, tra i più grandi dantisti a noi contemporanei prematuramente scomparso prima dell’uscita degli Atti; Anna Cerbo della napoletana Orientale.
Nella quarta area si illustra la diffusione manoscritta e a stampa del “Quadriregio”; si leggeranno, pertanto, i saggi di: Sandro Bertelli, Università di Ferrara, Ida Giovanna Rao della Laurenziana, Martina Stella della perugina Stranieri, Maria Alessandra Panzanelli Fratoni University of Oxford, Edoardo Barbieri della Cattolica, Giovanna Lazzi iconologa fiorentina.
La sessione tenutasi all’Università per Stranieri di Perugia il 24 febbraio 2017. Da sin.: Daniele Piccini, Giovanni Paciullo, Magnifico Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, Carla Gambacorta.
La filologia forma il quinto blocco tematico del libro, con i contributi di: Piccini, Carla Gambacorta ed Enzo Mattesini rispettivamente delle perugine Stranieri e Statale: saggi di cui rimarranno colpiti i lettori che non frequentano abitualmente le questioni filologiche. Come resteranno colpiti dal saggio sulle rime del poema frezziano, ben 104 pagine fittissime (su due colonne) dovute all’acribia del già menzionato professor Scomparin.
Come fu letto, nel lontano passato il Nostro? Lo raccontano nella sesta area, Maria Grazia Bianchi e Corrado Viola, la prima dell’Università di Losanna, il secondo dell’Università di Verona.
C’è qualcuno che si domanda costernato dove stia andando la cultura a Foligno. Qualcun altro ne lamenta un certo provincialismo e pensa di sprovincializzarla con narcisistiche, arzigogolate alchimie speculative. Altri ritengono quello del Centro Frezzi uno spreco di energie intorno ad un pedissequo “imitatore” di Dante. Si consiglia la lettura del libro appena segnalato.
Comunanza Agraria di Sant’Eraclio
in collaborazione con Accademia Fulginia di Lettere Scienze e Arti Associazione Nazionale Insegnanti di Geografia sez. Umbria
invitano alla presentazione dei libri
La Comunanza Agraria in Sant’Eraclio di Foligno Le origini (1918)
di Fabio Bettoni
e Buongiorno, Presidente! Dialogo metafisico su Comunanze Agrarie e il senso del Bene Comune
di Giacomo Committeri
edizioni Il Formichiere, di Marcello Cingolani
che si terrà sabato 21 dicembre 2019, ore 17
nel vecchio molino Viola al Castello dei Trinci
via del Castello,
Sant’Eraclio di Foligno
con la presentazione di Maurizio Coccia
segretario regionale per l’Umbria
dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia
e la partecipazione degli Autori
presiede Enrico Marchionni segretario della Comunanza Agraria di Sant’Eraclio
Ass.ne Naz.le Mutilati e Invalidi di Guerra (ANMIG), sezione dì Foligno
in collaborazione con
Accademia Fulginia di Lettere Scienze e Arti
Associazione Nazionale Insegnanti di Geografia
Centro di ricerche “Federico Frezzi”
invitano alla presentazione del libro
Elena Laureti Lettere alla madrina di guerra Elena Tommasuoli postfazione di Fabio Bettoni Michelangelo Spadoni Editore, Spoleto, 2018
Due gli appuntamenti:
mercoledì 27 novembre 2019, ore 16 nella sede dell’Unitré – Via G. Oberdan, 123, Foligno
con l’intervento di Roberto Segatori, presidente dell'”Unifol”
e la partecipazione dell’Autrice
e di Fiorella Agneletti,
presidente dell’Anmig
giovedì 5 dicembre 2019, ore 10 nella sede dell’ANMIG – Via G. Piermarini, Foligno
con l’intervento di Claudio Betti, presidente nazionale dell’ANMIG Barbara Montesi, Università “Carlo Bo” di Urbino
e la partecipazione dell’Autrice
Presiede Fiorella Agneletti, presidente dell’Anmig di Foligno.
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