Mariano Casavecchia

Mariano Casavecchia (1759-1825), accademico Fulgineo dal 1778, gli studi fin qui svolti ne danno notizia dal 1799, e con più nettezza dal 1809, giacché sullo scorcio del Settecento era stato il padre Giuseppe ad occupare la scena pubblica per conto dei Casavecchia. Nel 1799, Giuseppe aveva 70 anni, così dagli elenchi ufficiali di coloro che si dichiararono pubblicamente “civici” della Prima Repubblica Romana, la Giacobina; si scriveva in atti pubblici che il figlio Mariano aveva 54 anni, il che ne condurrebbe la nascita al 1745, ma, in documenti ufficiali del 1812 leggiamo che era nato il 24 luglio del 1759 e gli si davano 54 anni di età. Ogni commento sull’attendibilità di questi dati è superfluo se non controllati ulteriormente; ma tendiamo a dare valore alla seconda versione, salvo verifica su altre fonti anagrafiche da esaminare. Comunque, in età imperial-napoleonica, Mariano appariva ormai come l’esponente primario del casato: infatti era l’unico dei Casavecchia che nel 1811 veniva elencato nella Liste de Cent plus fort Contribuables de la Commune de Foligno. Nei citati atti del ’12 se ne declinava il profilo di un vedovo, padre di tre figli, possident, negociant, Juge du Tribunal (riteniamo con riferimento al Tribunale di Dogana) specificando, nelle relative Observations, essere negociant tres commode attaché au present Gouvernement. In termini di commodité economique non era tra i primissimi stimandosi la revenu annuale in 2.900 franchi, e il montant contributif attestandosi a 351,45 franchi: ma vi era chi nella graduatoria della ricchezza (stimata) occupava livelli inferiori al suo. Quanto all’essere attaché, si precisava esserlo sans influence sur la Population, con risvolti che potevano risultare sia positivi, sia negativi; quanto al rilievo dell’attachement, esso doveva avere una qualche consistenza: basti dire che nel 1813 Mariano concorreva con 1.000 franchi alla spesa (distribuita sull’intera compagine imperiale) per la formazione dei reggimenti della Guardia d’Onore di Napoleone; e il 9 novembre 1813 (la tragica sconfitta del Bonaparte a Lipsia in Sassonia risaliva alla seconda metà di ottobre), firmava, con l’intero Consiglio comunale (anche in questo caso in sintonia con un percorso di solidaristico encomio promosso dall’alto e da ottemperarsi in ogni plaga dell’Impero), un indirizzo d’omaggio all’imperatrice Maria Luisa reggente imperiale dal 30 marzo. Nell’indirizzo si sottolineava, quale motivazione specifica della locale, civica riconoscenza, la munifica concessione sovrana di un Tribunale di Dogana e di un Tribunale di Commercio. Verosimilmente in quel periodo Mariano mantenne la funzione di ricevitore municipale delle imposte che aveva assunto nel 1809; in linea con questa “inclinazione” fiscale, sempre nel 1811, risultava membro della commissione preposta al Riparto della tassazione; e non è da escludere che già, come si sarebbe visto nel 1813, fosse cassiere del Monte di Pietà. Il vorticoso avvicendarsi di commissioni e deputazioni che caratterizzava da sempre la vita economico-amministrativa di Foligno (ma non solo), soprattutto in periodi particolari come quello della lunga fase che dall’età rivoluzionaria di fine Settecento giunse alla restaurazione post-napoleonica, rendeva di somma rilevanza le congregazioni preposte alla logistica militare ed ospitaliera, continuo essendo il passaggio di truppe assai rilevanti dal punto di vista numerico: ad esempio, nel 1810, lo si designava per la deputazione agli Alloggi militari. Il complesso meccanismo istituzionale ed elettorale di quella fase, prevedeva vari livelli di partecipazione (selezionata-selettiva) della cittadinanza; qui dobbiamo limitarci a ricordare che nel 1813 fu uno dei presidenti delle sette sezioni nelle quali si svolsero (16-30 agosto) le elezioni per le Assemblee cantonali (oggi diremmo comunali); nel 1812, peraltro, era stato inserito nella Liste des Candidats indiqués pour le Prefect duTrasimène pour les Places vacantes des Electeurs d’arrondissement dans la Commune de Foligno. Arrondissement de Fuligno, risultando eletto – con un buon numero di suffragi – elettore di Cantone (Foligno), elettore di Circondario (arrondissement di Foligno, capoluogo, sede di Sottoprefettura) e consigliere comunale, uno dei cinque segnalati come nobili su 12 consiglieri spettanti alla Municipalità.