Il libro Dantis iter in Deum

Si riportano qui i dati della struttura tipografica e il prospetto delle varie voci di contenuto letterario. 

Indice

Inferno
La turba dei vili
Francesca e Paolo
Farinata
Gerione
Ulisse
Il Conte Ugolino

Purgatorio
Catone Uticense
L’angelo nocchiero
Iacopo, Bonconte, Pia
Ahi, serva Italia
Matelda presso il fiume nella divina foresta
Da Virgilio a Beatrice.

Paradiso
San Francesco d’Assisi
San Domenico
I puri costumi della vecchia Firenze
I presagi e i moniti del grande antenato
La piccola terrestre aiuola vista dal cielo dei Gemelli
Maria implorata perché si riveli al Poeta il Sommo Amore

Un monito di Dante ai Cristiani d’ogni tempo (Parad. V, 73-78).
Riproduzione dell’originale della prima pagina de «La Comedia di Dante Alleghieri di Fiorenze» stampata per la prima volta in Foligno nella stamperia di Emiliano degli Orfini nell’anno MCDLXXII. [Questo era il convincimento di allora, poi criticamente esaminato in seguito da studiosi autorevoli.]
Una nota dell’Autore, a memoria della prima edizione della Divina Commedia in Foligno 1472.
La fonte delle incisioni dantesche in questo volume.

Corredo editoriale

Nelle carte d’apertura si trova riprodotta, per volere dell’Autore, la prima pagina della Divina Commedia, stampata per la prima volta in Foligno nella stamperia di Emiliano degli Orfini nell’aprile dell’anno MCDLXXII [lo si ripete: questo era il convincimento di allora], seguìta dalla citazione di un elogio rivolto da Gabriele D’Annunzio all’intensa vita umanistica di Foligno, «antico vitalissimo centro dell’Umbria», con i suoi illustri letterati di Quattrocento e Cinquecento, tra i quali eccelle, con Emiliano Orfini,  il Numeister, «omaccino di Colonia», che «girò la vite di legno, come a uno strettoio da uve, per premere l’ultimo foglio» del Poema di Dante.

Le incisioni
(visualizza la pagina dedicata
con le sequenze fotografiche)

Il volume è illustrato con diciotto antiche incisioni, che devono la loro origine, com’è accuratamente segnalato dall’Autore, a una edizione della Divina Commedia di Carlo Witte del 1864.
Sono diciotto quanti gli episodi che l’Ambrosi sottopone a «interpretazione latina», ovvero traduzione poetica delle terzine dantesche nei versi esametro e pentametro, secondo la tradizione classica dei distici elegiaci latini.

Ai diciotto episodi sono intercalati testi di collegamento o «raccordi», conseguenti al dettato precedente e introduttivi al successivo, sebbene non ambiscano «sunteggiare il resto del Poema». In ambedue i casi, i testi italiani della Commedia e dei raccordi sono rigorosamente tradotti in latino e collocati a fronte sulle due pagine speculari.

            Quanto alla versione latina, i raccordi rappresentano un’edizione mai tentata prima dall’Ambrosi; i testi danteschi, invece, hanno avuto diffusione anteriore nel tempo e in disparate pubblicazioni letterarie. L’organo che ha ospitato il maggior numero di episodi tradotti è Palestra Latina di Barcellona, negli anni 1963 e 1964, sei volte per tutti gli episodi dell’Inferno; tre volte per quelli del Purgatorio; una sola volta per il Paradiso. Altri periodici accolsero le versioni: La Favilla, Perugia 1947; Studi Romani, Roma 1954; Eufrosyne, Lisbona 1957 [tre volte]; Bollettino annuale, Liceo classico G. B. Vico, Roma 1962 [tre volte]; Musa Perennis, Padova [due volte]. Gli inediti, pubblicati per la prima volta, furono cinque, due nel Purgatorio, tre nel Paradiso.

            Segue l’elenco completo delle sedi di pubblicazione:

Inferno
Palestra Latina, Barcellona 1964; Musa Perennis, Padova 1964; Studi Romani, Roma 1954; Palestra Latina, Barcellona 1964; Palestra Latina, Barcellona 1964; Palestra Latina, Barcellona 1964; Eufrosyne, Lisbona 1957; Palestra Latina, Barcellona 1964; La Favilla, Perugia 1947; Palestra Latina, Barcellona 1964.

Purgatorio
Palestra Latina, Barcellona 1964; Bollettino annuale, Liceo classico G. B. Vico, Roma 1962; Palestra Latina, Barcellona 1963; Inedito; Inedito; Bollettino annuale, Liceo classico G. B. Vico, Roma 1962; Palestra Latina, Barcellona 1963; Eufrosyne, Lisbona 1957.

Paradiso
Bollettino annuale, Liceo classico G. B. Vico, Roma 1962; Palestra Latina, Barcellona 1963; Inedito; Musa Perennis, Padova 1965; Inedito; Eufrosyne, Lisbona 1957; Inedito.

Colofon

Nelle pagine terminali del volume compaiono la riproduzione dell’originale dell’ultima pagina de «La Comedia di Dante Alleghieri di Fiorenze» stampata per la prima volta in Foligno nella stamperia di Emiliano degli Orfini nell’anno MCDLXXII [stante il convincimento di allora]; le ultime sette terzine della Divina Commedia;due terzine di data cronologica e di nota d’autore:

Nel mille quatro cento septe et due
nel quarto mese a di cinque et sei
questa opera gentile impressa fue.
Io maestro Iohanni Numeister opera dei
alla decta impressione et meco fue
El fulginato Evangelista mei.

Una dichiarazione finale dell’autore, una postilla di luogo e di tempo di stampa e una nota di errata corrige sono poste a chiusura del volume:

Quest’opera, di non facile pubblicazione e divulgazione, è stata con vivo interesse caldeggiata e agevolata, per la stampa e la prima diffusione, dall’Accademia Fulginia, in persona specialmente del suo presidente, Senatore Avv. Comm. Benedetto Pasquini, e del solerte segretario, Cav. Uff. Emilio de Pasquale. L’autore

Stampato nelle Officine della
Poligrafica F. Salvati di Foligno
nel VII centenario della nascita di Dante Alighieri
1965

Nota di errata corrige

I risvolti della sovraccoperta

Sono da segnalare i risvolti della sovraccoperta per il loro prezioso apporto di descrizione biografica e di recensione dell’intera opera dell’Ambrosi da parte di illustri protagonisti della cultura del tempo.

Risvolto I

Giovanni Ambrosi
è un vecchio letterato umanista, di chiara fama, negli ambienti di cultura umanistica, anche all’estero. È umbro, nato a Foligno. (Anche qui stampato nel primo risvolto, terza riga.)
Si laureò in lettere classiche a Roma, e ha poi insegnato, come ordinario, in seguito a vittoria di concorso, nei ginnasi superiori e licei di stato, ad Ascoli Piceno, a Gubbio, nella sua città, a Fabriano, a Perugia.
A Fabriano, dal 1934 al 1940, diresse la presidenza dell’allora ginnasio isolato statale ed annesso liceo E.N.I.M.
Fu membro di commissioni esaminatrici ministeriali in concorsi, sia magistrali che per cattedre di scuole medie superiori.
Promosso per Merito Distinto.
È stato ufficiale combattente della grande guerra 1915-18, con i valorosi fanti della bianco-azzurra Brigata Parma, sulle Alpi di Fassa, in Val Cismon, in Val d’Assa, nelle trincee del medio Carso e del Lemerle.
Fu ferito a Castagnavizza nelle azioni del maggio 1917.
È stato consigliere del Comune di Perugia, dal 1952 al 1956.
In una Fraternità umbra, dipendente dai frati minori, è terziario francescano, sulle orme del suo più grande amore letterario, Dante.
Risiede attualmente, con una parte dei suoi, a Foligno, via Puglie 8.

Titoli Accademici
In gare internazionali di prosa e di poesia latina, ha riportato primi, secondi premi e Magnæ Laudes, concorrendo con successo al Certamen Capitolinum, al Vaticanum, al Mingarellianum dell’Università di Bologna, al Hoeufftianum di Amsterdam.
È membro delle antiche illustri Accademie di lettere e d’arti di Spoleto e di Foligno, e socio corrispondente della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria.
Nel 1931, convinto di non avere ancora sufficienti meriti di studioso, declinò, con non comune modestia, la candidatura ufficialmente offertagli, con lettera del 26 maggio da Roma a firma del delegato per la sezione italiana, su incarico del rappresentante francese, a “Membro d’onore a vita” della «Société Académique d’Histoire Internationale», posta sotto la presidenza onoraria di Federico Mistral.

Giudizi
Sull’attività di scrittore italiano potremmo riportare i giudizi di eminenti scrittori e critici, come Achille Pelizzari, Guido Mazzoni, Guido Battelli, Vincenzo Errante, Carlo Calcaterra, Giovanni Papini, Piero Bargellini.
Ci limitiamo a quello di Vittorio Rossi nella sua prefazione a «Pagine letterarie»: Il lettore si persuaderà che non c’era bisogno di prefazione, quando avrà letto i ben pensati studi, i fini commenti manzoniani, i discorsi di sincero fervore e i vissuti ricordi di guerra.
E lo storico Pietro Fedele: I suoi scritti sono documento d’ingegno, di dottrina, di qualità veramente eccellenti di scrittore.

Risvolto II

Sullo scrittore e poeta latino, ecco, dei molti, alcuni giudizi:

Sul «Columbus»: Il civico Istituto Colombiano, nel suo primo bollettino, non poteva trovare pagine più belle e più forti di queste, con cui Giovanni Ambrosi in un latino lapidario ha scolpito le impressioni provate visitando la mostra internazionale colombiana, nel quinto centenario dalla nascita del grande navigatore.
Antonio Bacci
[Segretario delle Lettere Latine di quattro papi, fino a Giovanni XXIII, poi cardinale, membro effettivo dell’Accademia Fulginia]
Ho ammirato l’eleganza coloritrice del suo “Columbus”.Nei suoi distici danteschi c’è ispirazione sincera, composta eleganza e senso vivo della bellezza».
Luigi Pietrobono
La tua trascrizione latina dantesca è una strenua battaglia di lingua e di stile: la vertiginosa poesia di Dante è forse irraggiungibile a qualsiasi traduttore; ma tu l’hai toccata in alcuni punti con mano sensibile ed esperta. Una interpretazione così fatta può valere più d’un saggio critico.
Guido Ferrero
dell’Università di Torino
Ho letto con vivo interesse i suoi Carmi» («Nox ultima Mundi»e «Materni carmen amoris») e mi compiaccio sia per la perfezione metrica, sia per la efficacia della espressione. Veramente ben meritati i consensi e riconoscimenti della università di Bologna.
AmletoTondini
Ab epistulis S. S. ad Principes, Direttore di «Latinitas»
La familiarità con i poeti augustei si sente dovunque nei suoi versi, senza che si possa parlare di imitazione vera e propria.
Gino Fumaioli
Votre admirable «Via Dantis» m’a confirmé les magnifiques ressources et l’extraordinaire puissance de votre splendide latinité.
F. Rebelo Gonçalves
dell’Università di Lisbona
Roscida non tanta gaudent dulcedine mellaquanta quae fluitant carmina ab ore tuo.
Raffaello Paone
Direttore di «Musa perennis» di Padova

Ho letto il tuo dattiloscritto (Dantis iter), con perfetto consenso e con ammirazione. Le tue interpretazioni dantesche, collegate da riassuntive prose, possono essere veramente un libro di risonanza “cattolica”, cioè internazionale.
Luigi Pompili
Scrittore saggista, Presidente dell’Accademia Spoletina, [Membro effettivo dell’Accademia Fulginia]

Segue la dichiarazione d’autore:
Per l’Accademia Fulginia
Il Segretario
Emilio de Pasquale

L’edizione

            Il volume, così come appare nella copia custodita presso l’Accademia Fulginia, impressiona per la qualità editoriale interna e per la corazzata veste fisica che, generando nostalgia nel nostro sbrigativo costume moderno, s’impone nella rilegatura, nei caratteri, nella stessa sovraccoperta di solida carta cerata, assurta stavolta nei risguardi addirittura a sede di altrimenti irreperibile documentazione.

Parte Seconda
L’Autore: Giovanni Ambrosi

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