Mario Sensi, uno storico tra Umbria e Marche

Il 25 maggio del 2015 moriva Mario Sensi. A restituirne un profilo biografico (pur molto scarno), ricorderò che, dottore in Teologia nonché in Filosofia, era prete della Diocesi di Foligno, era stato parroco di Colfiorito dal 1963 per molti anni, poi cancelliere vescovile; al momento della morte era priore del Capitolo dei Canonici della cattedrale di Foligno, cappellano e prelato d’onore di Sua Santità. Storico della Chiesa tra i più noti, era professore emerito alla Pontificia Università Lateranense in Roma. Per gli elevati meriti scientifici era consultore della Congregazione per le cause dei santi, nonché membro del Pontificio Comitato di Scienze storiche.

Una giornata di studio

Don Mario era nato in Assisi il 15 agosto 1939, e il 19 settembre del 2009, ricorrendo appunto il settantesimo dalla nascita, l’Accademia Fulginia gli dedicava una giornata di studio che aveva organizzato su proposta di Alessandra Bartolomei Romagnoli, storica della Chiesa medievale, e di Fortunato Frezza, filologo e biblista (allora sottosegretario del Sinodo dei vescovi, oggi cardinale diacono del titolo di Santa Maria in Via Lata). Gli interventi presentati per l’occasione, insieme a una serie di contributi offerti nel segno di viva amicizia da altri studiosi, sarebbero confluiti nell’imponente raccolta intitolata Amicitiae Sensibus. Studi in onore di don Mario Sensi, che forma il volume XXXI-XXXIV (2007-2011) del «Bollettino Storico della Città di Foligno» (BSCF, Issn 1121-6425, di pp. 945).

La risalita montana da Foligno a Colfiorito e oltre…

In quell’incontro, Attilio Bartoli Langeli, medievista molto autorevole dell’Università di Perugia, con l’originalità che ne caratterizza i lavori presentò Sensi come uno studioso della civiltà appenninica. Vagabondando (disse, e avrebbe scritto, cosi) tra i trecentottantasette titoli che componevano la bibliografia di don Mario al 2008, assunse una chiave di lettura specifica, selettiva: quella di natura geografica. Talché, il cattedratico perugino doveva necessariamente focalizzare in modo precipuo la risalita montana di Sensi da Foligno a Colfiorito, all’Altopiano di Plestia, all’Alta Valle del Chienti, per poi “sparpagliarsi” nelle Mar-che interne. Scorrendo i titoli sensiani, Bartoli Langeli coglieva una “discesa” dall’altopiano di “carattere torrentizio”. (Nel “torrente”, segnalo una fondamentale antologia di studi che don Mario curò nel 2002 con il fulginate-camerte Ettore Orsomando: Studi sull’ambiente naturale degli altipiani di Colfiorito, pp. 589). Scendendo, dunque, dall’areale plestino, Sensi, faceva notare Bartoli Langeli “si appropria subito di Camerino, vista in relazione con Foligno, cosi come i signori della zona, i da Varano, sono messi in relazione con i Trinci. Di qui a San Ginesio il passo è breve; più lunghi, ma di poco, quelli verso Cingoli, Appignano, Macerata, Fermo”. Il rapporto con Macerata e il Maceratese è stato “costante”, ma si trova un ulteriore “robusto insediamento nel margine inferiore della regione, nel Piceno, a completare il circuito che era arrivato alla Valnerina: molti i titoli sensiani su Ascoli, Grottammare, Monte-monaco, Montesanto. Inevitabile infine (anche perché relativamente recente), è l’approdo di don Mario al maggiore santuario delle Marche, Loreto”. A tal proposito, mi piace ricordare la curatela che il Nostro ha riservato all’operetta di Vincenzo Maria Coronelli (1650-1718, francescano conventuale e cosmografo) il quale descrive il Sacro Pellegrinaggio ai santuari (celebri, e divoti) di Loreto e di Assisi (intra 1705 l’editio maior), con una tappa tolentinate dedicata al santuario di San Nicola e alla tradizione del “pane benedetto”. Una pub-blicazione del 2012 dovuta a Marcello Cingolani e Monica La Torre, editori folignati (ri-spettivamente) de Il Formichiere e di Quater edizioni. Nel saggio introduttivo all’opuscolo (88 pp.), don Mario esemplifica mirabilmente i propri saperi in tema santuariale e odeporico (cioè relativi a viaggi).

Uno dei maggiori studiosi di storia delle Marche

Va da sé reputare con Bartoli Langeli che Sensi sia stato “uno dei maggiori studiosi di storia medievale e moderna delle Marche”; i “suoi scritti di quadro generale […] gli consentono di portare alla luce fenomeni peculiarissimi, dai monti di pietà e frumentari alle diverse tipologie santuariali, dalla presenza di Slavi nelle località interne a devozioni particolari, dalle minorete agli apostoletti ai sacconi, fino a scoprirvi l’istituto del santesato”. Insomma, “don Mario ha rivelato come pochi altri una tessitura fittissima di rapporti, realtà, identità tra i due versanti dell’Appennino”. Per lui, la “montagna è un confine che diventa collante, un elemento di frontiera che diventa elemento di passaggio e di circolazione. I due versanti dell’Appennino disegnano un territorio dai caratteri tipicissimi nel cuore dell’Italia. Nella costruzione di questo profilo unitario il viaggiare inesausto di don Mario trova la sua giustificazione più alta e originale”.

Di scritti e di amici

Non posso enumerare i lavori partecipati ai vari convegni storici tenutisi nelle Marche; è invece elencabile la serie delle riviste nelle quali i suoi scritti sono ripetutamente apparsi nel tempo: «Studi Maceratesi» (dal 1971), «Ріcenum Seraphicum» (1972), «Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria per le Marche» (1975), «Proposte e ricerche» (1980), «Studia Piсепа» (1985), «Marca/Marche» (2013): si perdonino eventuali omissioni. Difficile mi resta segnalare le amicizie sensiane di ambito marchigiano. Per diretta conoscenza posso dire di don Angelo Antonio Bittarelli, di don Giacomo Boccanera (i rispettivi necrologi, dovuti a don Mario, si possono scaricare da www.accademiafulginia.it), di don Sandro Corradini e di padre Floriano Grimaldi recanatese e francescano cappuccino. A conclusione di questo mio ricordo, ritengo utile indicare alcuni testi scaricabili in forma gratuita dal sito www.accademiafulginia.it: Fabio Bettoni, Sulla storia di Foligno, in Amicitiae Sensibus, BSCF, XXXI-XXXIV (2007-2011), pp. 9-23; sempre di Bettoni il necrologio, con rassegna dei principali studi storiografici, in «Bollettino della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria», CXII, t. II (2015), Don Mario Sensi (1939-2015) pp. 487-495; così pure l’ampio saggio di Fortunato Frezza, in «Picenum Seraphicum», XXX (2015-2016), pp. 111-159 riproposto in BSCF XXXVIII-XLII, 2015-2019, pp. 729-775; e il memorialistico Dante Cesarini, Vita di Seminario di Mario Sensi, ivi, pp. 723-727. Nel 2016, essendo allora vice-presidente dell’Accademia Fulginia, tenni la commemorazione ufficiale del presidente Sensi, poi pubblicata in BSCF XXXVIII-XLII, 2015-2019, pp. 709-721. La bibliografia delle opere aggiornata al 2010 si legge sempre ivi, XXXI-XXXIV (2007-2011), pp. XXXIX-LXVI; Frezza ne ha curato l’ulteriore aggiornamento allegandolo al saggio in «Picenum Seraphicum» prima citato.