Sassovivo. Oltre le carte

Chiostro Abbazia Sassovivo

Il sito sul quale si erge l’abbazia di Sassovivo si sta rivelando un prezioso giacimento archeo-medievale. Si giustifica pertanto il titolo “Oltre le Carte” con il quale si dà conto di tale valenza archeologica in due splendidi volumi (2014 e 2019) dovuti all’arte editoriale di Fabrizio Fabbri Editore in Perugia.

Oltre le carte sta per “insieme ed oltre” le membrane pecudine sulle quali, dal 1023 e in seguito per più secoli, uno stuolo di notai redasse gli atti prodotti in quel di Sassovivo dai Monaldi prima e dai monaci benedettini poi; carte che, nonostante la loro consistenza ancora notevole, si tratta di circa 8 mila pezzi, sono purtuttavia residuali di un patrimonio membranaceo e cartaceo dall’entità numerica ben più rilevante; carte sulle quali studiosi di archivistica, codicologia e paleografia stanno cominciando a lavorare di bel nuovo.

Con ciò affiancando gli archeologi attivati dall’Associazione Amici dell’Abbazia di Sassovivo (Foligno, via Sassovivo n. 2, tel. 0742.340499), sodalizio al quale l’Accademia Fulginia dà piena collaborazione scientifica.

Ricerca archeologica e indagine storica s’intrecciano dunque in un percorso comune: ne sono protagoniste le nostre Accademiche Matelda Albanesi, Lia Barelli, Maria Romana Picuti, Roberta Taddei, le quali operano con un nutrito numero di studiose e studiosi valenti.

Ricordando Lutero

Lutero_Testata

Recensione di Maurizio Coccia al volume (supplemento n. 17 al Bollettino Storico della Città di Foligno) che raccoglie gli Atti del Convegno di Studi che si tenne in Foligno e in Montefalco nel 2017 durante la VII edizione di Festa di Scienza e di Filosofia.

Pubblicato sul n. 34 del 11 ottobre 2020 (anno 135) della Gazzetta di Foligno (pag. 6).

Il libro “Ricordando Lutero a 500 anni dalla pubblicazione delle Tesi” presenta gli Atti del Convegno di Studi che, a proposito delle “95 Tesi” sulle Indulgenze fatte conoscere nel 1517 dall’agostiniano sassone Martin Luther (1483-1546), si tenne in Foligno e in Montefalco nel 2017 durante la VII edizione di Festa di Scienza e di Filosofia. L’iniziativa fu ideata e coordinata da Boris Ulianich, emerito della Federico II di Napoli e presidente onorario della Fulginia, il quale ha raccolto gli studi in uno dei Supplementi (n. 17) al “Bollettino Storico della Città di Foligno” (ISSN 1121-6425).  

Ricordando Lutero

     In apertura del libro, Lucia Felici, dell’Università di Firenze, illustra il cammino teologico di Luther verso le Tesi dal 1513/14; il motivo, la cosiddetta indulgenza maguntina, che lo spinse ad enunciarle nel ’17; e n’espone i contenuti. Si trattò di una “protesta”: contro gli abusi intorno alle indulgenze, e contro le indulgenze in sé. A sua volta, Franco Buzzi, prefetto dell’Ambrosiana (MI), esamina tre cardini della riflessione teologica di Luther: libertà (evangelica), giustizia (quale dono misericordioso di Dio/Cristo) e croce (Cristo crocifisso/fede salvifica). Specificamente sulla libertà del cristiano scrive Sergio Rostagno, teologo e pastore valdese, il quale verifica la congruenza del pensiero di Luther con due nozioni basilari della teologia cristiana: l’incarnazione della parola di Dio e l’invio dello spirito nel mondo. Questo, che si può considerare il primo segmento degli Atti, si conclude con il contributo della metodista Silvana Nitti, storica del Cristianesimo alla Federico II di Napoli, sul quale torneremo in fine.

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Primi d’Italia… da leggere!

Maccaroni_copertina

L’edizione 2020 dei Primi d’Italia/Festival Nazionale dei Primi Piatti, che doveva tenersi nei giorni 24-27 settembre è stata annullata.

Proponiamo di leggere un bel libro nel quale grani, semole, paste e pastai sono protagonisti a tutto tondo: Maccaroni vermicelli e tagliolini. Paste alimentari a Foligno tra Seicento e Novecento, di cui sono autori i nostri accademici Fabio Bettoni e Bruno Marinelli. Il libro, pubblicato nel 2019, è stato distribuito dall’Editore “Il Formichiere” di Marcello Cingolani, e comincia così:

Che la pasta alimentare fosse conosciuta e consumata in Foligno e dintorni già nel Cinquecento, lo testimoniano tracce documentarie sporadiche ma significative, come il nome, o soprannome, di «maccarone» che portano il padre di Pierdonato di Trevi, il figlio del defunto Pierangelo del villaggio di Fondi tra i monti di Foligno, il nonno di Piergentile di Sebastiano di Bevagna ed il locandiere Simone di Matteo Trabalsochi del villaggio di Valle; la «cocchiara da maccaroni», presente nell’inventario dei beni ereditari di un altro locandiere, Sante alias Guercio di Bernardino, e di quelli del nobile Celio Nuti; e, forse, la «ratta cascio» o «gratta cascio», che figura tra i beni relitti da Lauro Barbati, fratello del celebre poeta Petronio e suocero dell’altrettanto famoso poeta Vincenzo Jacobilli, e tra quelli reperiti in casa del sacerdote Marchesio Orfini. Ed altrettanto familiare doveva essere, quantomeno nella nobile famiglia Rossi, il tipo particolare di pasta nota come «vermicelli», giacché i fratelli Cristiano, Carlo e Francesco Rossi possedevano in comune alcune case e botteghe in Roma nei pressi di piazza del Popolo, due delle quali condotte in locazione proprio da vermicellari.

Il logo della manifestazione folignate

Maccheroni, lasagne e tagliolini figurano nel tariffario dei generi in vendita nelle botteghe dei pizzicagnoli folignati solo nel 1644 (ma non è da escludersi che vi fossero notificazioni precedenti), e, per avere notizia di una prima bottega nostrana in cui la pasta venisse prodotta meccanicamente e posta in vendita, bisogna attendere il 1648. Questo libro vuole fornire un primo approccio d’insieme, e, muovendo appunto dal ’48, si spinge fino agli anni Trenta del Novecento, con ciò attraversando la lunga fase di transizione dalla bottega artigiana, ove produzione e vendita delle paste si combinavano tra loro, alla fabbrica industriale della Ditta Fratelli Pambuffetti della quale facciamo conoscere il profilo al 1938, anno nel quale poteva dirsi concluso il processo di adeguamento alle nuove tecniche produttive e alle relative tecnologie. Duecentonovanta anni di storia filtrati dai profili biografici di una quarantina di pastai, delineati nei contesti famigliari loro, e relativi contorni sociali.

pp. 11-13

Maurizio Cancelli e il Corriere della Sera

Cancelli_CorSera_Testata

Con le più vive felicitazioni a Maurizio Cancelli, accademico Fulgineo.

Maurizio Cancelli
per il Corriere della Sera, copertina de la Lettura,
supplemento domenicale del Corriere della Sera,
23 agosto 2020.

La copertina del supplemento del Corriere della Sera del 23 agosto 2020

L’umanesimo della natura, di Gianluigi Colin.

Articolo di Gianluigi Colin che descrive il quadro di Maurizio Cancelli.

L’impianto del disegno richiama l’astratta perfezione di un’architettura rinascimentale. Al centro, sopra un tavolo in marmo (lo stesso rappresentato nell’Annunciazione di Leonardo) tre figure geometriche ricche di luci e colori rivelano un simbolico seme: il seme della vita. Maurizio Cancelli (Cancelli di Foligno, Perugia, 1951) è una figura singolare e autonoma nel panorama artistico italiano: pittore e scultore, ma anche operatore culturale (ha trasformato il suo villaggio in un centro d’arte contemporanea e insieme «manifesto»
in difesa della Natura), opera nella convinzione di un rapporto autentico tra arte e vita. I suoi lavori, attingendo dalla grande storia dell’arte e in dialogo con la semplicità agreste del suo borgo abbandonato, affrontano i temi dello spazio come rappresentazione simbolica: architetture silenziose, allegorie dell’assenza e rivelazione di nascoste energie, di una comunità che nell’arte e nella natura trova la ragione d’essere. Maurizio Cancelli dipinge
scorci di una Città ideale, spirituale, appello per un nuovo umanesimo. È come se Cancelli ci invitasse a seguire le parole di Victor Hugo: «Solleva la natura, Dio è sotto».

Pedala Italia, pedala Foligno

Pedala Italia. 20 viaggi in bici per tutti nelle regioni italiane, Portogruaro, Ediciclo Editore, 2020
La copertina della pubblicazione Ediciclo.

All’inizio di luglio, Ediciclo Editore (Portogruaro) ha mandato nelle edicole italiane un tascabile titolato Pedala Italia. 20 viaggi in bici per tutti nelle regioni italiane. L’itinerario n. 12 (pp. 84-89) riguarda lo spazio interregionale Umbria-Lazio ed è intestato a La ciclovia delle Marmore/Da Assisi a Orte – 143,8 km in 5 tappe. Con la tappa n. 1, Assisi – Bevagna 28,6 km  si consigliano due deviazioni: una a Spello e una a Foligno; della nostra città si scrive: “con il Duomo del XII secolo e Palazzo Trinci, dal nome della famiglia che governò la città dal 1310 al 1439 arricchendola di monumenti. Fine giornata a Bevagna” (p. 86). Tutto qui (a parte la datazione errata di 1310 per 1305).

Per le campagne amene. Itinerari cicloturistici nella pianura di Foligno, Spello, Dimensione Grafica Editrice, 2011
La copertina della guida degli itinerari cicloturistici folignati.

Per opportuna (e riteniamo necessaria) integrazione, ci permettiamo di suggerire al ciclopedalatore eventualmente “deviante” la lettura di un altro tascabile: Per le campagne amene. Itinerari cicloturistici nella pianura di Foligno; progettato e scritto da Roberto Tavazzi, con la collaborazione amichevole (in archivio e in biblioteca) di Fabio Bettoni e Bruno Marinelli, il piccolo volume da tasca e da zainetto (151 pp.) è stato stampato da Dimensione Grafica Editrice (Spello) nel 2011. Si è trattato di scelta interessante dell’Amministrazione Comunale di Foligno presieduta dal sindaco Nando Mismetti; una scelta fortemente voluta da Massimiliano Romagnoli, allora vice-sindaco con delega allo Sport. In margine, due notazioni: sembra che il libretto, stampato in centinaia di copie, sia andato “a ruba”; l’Autore e i suoi due Sodàli sono membri autorevoli dell’Accademia Fulginia.

La Madonna di Foligno si tinge di giallo

Le copertine del giallo di Parri e del BSCF 2014
La copertina

Una vicenda al limite, quella narrata da Carlo Parri nel suo ultimo poliziesco titolato Firmato Cardosa (Il Giallo Mondadori, n. 3191, maggio 2020), che racconta dell’ormai celebre (per gli amanti del genere) Leonardo Cardosa,  vice questore aggiunto, siciliano d’origine, operante nella Questura di via San Vitale a Roma. Una vicenda al limite, come al limite è il personaggio centrale, dotato com’è di due cervelli: ma non è di ciò che vogliamo scrivere in questa nota, giacché vogliamo dire della celeberrima Madonna di Foligno, il dipinto di Raffaello che nel giallo di Parri occupa un ruolo di assoluto rilievo.

Consegnando il libro al lettore curioso, ci limitiamo ad osservare che in merito al dipinto l’Autore si è concesso larghe libertà: è del tutto legittimo, per carità; ma non è chiaro se quanto egli scrive sull’opera dell’Urbinate sia frutto di consapevole scelta creativa, o, piuttosto, il risultato di una scarsa conoscenza dell’argomento.

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Il Bollettino XXXVII (2014)

Senza addentrarci sulla questione, indirizziamo lo sguardo di chi ci sta leggendo sul paesaggio rupestre-turrito dislocato sotto l’arco dell’Iride e la Madonna, paesaggio su cui Parri-Cardosa imbastiscono qualche congettura fondamentale nell’economia del plot narrativo. Sul significato di esso e, in particolare, del suo frammento turrito, il discorso resta apertissimo; tra le possibili interpretazioni, indichiamo come estremamente stimolante quella prospettata da Mario Sensi nel brillante saggio su La “Madonna di Foligno” e il suo committente Sigismondo dei Conti di Antignano, alle pp. 101-110 del BSCF, XXXVII (2014).

Qualcuno sarà sorpreso dal fatto che seriosi Accademici Fulginei si dedichino, magari da gran tempo, alla lettura del genere poliziesco, ed in particolare di quello italiano. Tra gli scrittori più vicini nel tempo, Parri, ad esempio, ci ha fatto conoscere il suo poliziotto nel 2012, quando esordì con Il metodo Cardosa, romanzo che vinse il prestigioso Premio Tedeschi di quell’anno (Il Giallo Mondadori, n. 3068). Un approccio tra induzione e deduzione che non sarebbe sfuggito ad Antonio Gramsci, il quale, scrivendo e annotando dal carcere nel quale era stato rinchiuso dal fascismo, non mancava di fare le proprie acute osservazioni su di un segmento della letteratura popolare come il “giallo”, da noi agli albori. (Se ne possono vedere le note ora assemblate in A. Gramsci, Sherlock Holmes e Padre Brown, a cura di C. Daniele e J-L. Ska, introduzione di A.Zuccari, Torino, Marietti, 2019.)

Auguri a Vinicio Mazzoli

Fondatore dell’Accademia Fulginia, l’avvocato festeggia il 96° compleanno.
Per l’occasione ha donato all’Accademia un prezioso manufatto degli anni Venti del Novecento.

Sulla “Gazzetta di Foligno” (a. 135, n. 26 del 12 luglio 2020, pag. 3) l’omaggio del Magistero accademico.

Saluto al vescovo Gualtiero Sigismondi

Il vescovo Gualtiero Sigismondi a Foligno - by Marco Guarino 2020
Il vescovo Gualtiero Sigismondi a Foligno – by Marco Guarino 2020

ll Magistero
e gli Accademici della Fulginia
salutano

il vescovo
GUALTIERO SIGISMONDI,
Accademico d’Onore del Sodalizio,

il quale prenderà possesso canonico
delle Diocesi di Orvieto e di Todi
il 28 giugno e il 5 luglio 2020;

e gli rivolgono
il più sentito indirizzo di augurio.